La Resurrezione è per sempre!

La figura di Gesù Cristo, simbolo di speranza e rinascita, ha sempre suscitato profonde riflessioni sull’esistenza e sulla trascendenza dell’anima umana. Tuttavia, il modo in cui ricordiamo e celebriamo la sua nascita e la sua morte può talvolta rallentare la nostra comprensione del messaggio fondamentale che egli ha voluto trasmettere: la Risurrezione come liberazione dalla paura e dalla sofferenza.

La celebrazione della Passione di Cristo, con la sua sofferenza e morte, è certamente un momento importante; tuttavia, insistendo su questi aspetti, rischiamo di ancorarci a una visione limitata della sua missione. Relegare il Cristo al ruolo del Salvatore che ha subito grandi sofferenze può distoglierci dalla vera essenza dell’esperienza cristiana, che si fonda piuttosto sulla gioia della risurrezione, una Risurrezione che è eterna e che offre a ogni figlio delle Stelle, credente o meno, la possibilità di una vita senza fine, nonostante le difficoltà terrene.

La storicizzazione della vita di Cristo, a partire dal Concilio di Nicea nel 325 d.C., ha avuto ripercussioni significative sulla spiritualità cristiana. La Chiesa, nel tentativo di consolidare il suo potere temporale, ha talvolta enfatizzato la mortalità piuttosto che l’eternità dell’anima. Questo ha portato a una comprensione distorta del messaggio di Cristo, riducendolo a un ciclo di nascita, sofferenza e morte, invece di vederlo come una transizione verso la vita eterna.

Ricordare il proprio compleanno, parallelo al modo in cui celebriamo la nascita di Gesù, può simboleggiare un attaccamento al tempo e alla materia, piuttosto che all’essenza dell’esperienza spirituale. La vera qualità della vita risiede nel rinnovamento continuo, nella ricerca incessante dell’anima e nella piena consapevolezza dell’esistenza eterna. Ogni giorno è un’opportunità per riscoprire le proprie potenzialità interiori e per vivere con intensità e certezza.

La vita è un viaggio sacro, in cui ogni momento conta e contribuisce al nostro percorso verso l’eternità. Dobbiamo ricordare che, come Gesù ci ha insegnato, non siamo definiti dai nostri dolori o dalle nostre paure, ma dalla luce che portiamo dentro di noi. La rinascita non è solo un evento storico; è una chiamata quotidiana a vivere una vita piena, consapevole e in armonia con il nostro vero essere.

In chiusura, questo invito alla riflessione ci esorta a integrare il messaggio di Cristo nelle nostre vite, non come un ricordo statico, ma come una forza dinamica che ci spinge a vivere ogni giorno come un’opportunità di crescita e trasformazione.

Che ogni giorno della nostra vita sia un passo verso l’eternità a cui siamo destinati sin dall’inizio della nostra esistenza.

Cikala Itka

Pubblicato da Redazione

Amo la dialettica ma non disdegno la didassica.