Si fa un gran parlare di Matrix, ormai è un luogo comune. Tuttavia, è molto difficile individuarla e uscire da questa trappola. Matrix è la grotta di Platone, la zona confort, l’illusione, l’ignoranza, l’oblio…in poche parole tutto quello che diventa la tua dipendenza, cosa annulla la tua volontà.
Siamo creature nate libere, con il potere della creazione eppure vogliamo che sia “altro” che crea il nostro reale, la nostra realizzazione. Perchè capita questo o quando questo viene permesso dalla nostra volontà? C’è una grande confusione dietro questo concetto, come se fosse qualcosa che dipende da altri, anzichè noi stessi.
La de-responsabilizzazione è un atto di immaturità dell’uomo che non vuole assumere il comando della sua vita, per non prendersi carico del risultato che comporta ogni sua scelta. La Matrix riempie il vuoto della volontà, della scelta e diventa il tuo vuoto, la tua scelta, rivelando nel tempo la sua natura demoniaca*. La Matrix non è qualcosa di esterno a te stesso ma è l’espressione della divinità negata che confermi nella tua assenza di manifestazione del divino.
*Demon, dal greco dáimōn, «essere divino», è il ponte tra ciò che è divino e ciò che è umano.
Per Socrate è una sorta di coscienza morale (guardiano della soglia) che ha la funzione di distogliere l’uomo dal compiere certe azioni. Per Platone è l’intermediario che può essere buono o cattivo consigliere fino al mutamento di significato attraverso la religione cristiana dove il significato di demone è finito a rappresentare uno spirito malevolo verso l’umanità.
Cikala Itka